Un gruppo di allievi di una scuola di scrittura di Bologna, “Bottega Finzioni”, una signora di quarantasei anni che fa la prostituta da undici, Jana, si incontrano in un borgo sulle colline di Sasso Marconi, in una casa che fu teatro d’incontri d’amore a pagamento. Il corpo, azienda di Jana, e il denaro sono gli elementi da cui parte il racconto. Gli allievi sono dodici, sui trent’anni più o meno, in cerca di ispirazione, lavoro, certezze. Jana, con la sua presenza maliziosa e rassicurante, rimuove le timidezze come un cavatappi. L’incontro mette in gioco e in comune diversi nodi.
Jana è una prostituta di 46 anni che accetta ad incontrarsi con un gruppo di allievi di una scuola di scrittura di Bologna, “Bottega Finzioni” per parlare di corpo, azienda di Jana, di denaro e di compromessi lavorativi più in generale. Dodici allievi sui trent’anni in cerca di lavoro e certezze, come Laura, attrice occupante del Teatro Valle o Paolo, proprietario di un bel ristorante, aspirante scrittore disincantato. I ragazzi si lasciano andare alla magia del luogo – un borgo sulle colline di Sasso Marconi – e mettono in scena se stessi, grazie a Jana che rimuove le timidezze come un cavatappi.
La protagonista, Jana, ha ricevuto il riconoscimento come “Migliore protagonista nel documentario 2014″ assegnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani nell’ambito dei Nastri Doc.
Qualcosa di noi di Wilma Labate ha ottenuto la nomination ai David di Donatello 2015 nella categoria documentari.